sabato 11 agosto 2012

Il verde


Per noi è un rifugio. Il verde, intendiamo! 
Il verde, scelto anche come nome di questo nostro progetto, è un rifugio.
E' il colore delle nostre montagne, prive di vette altissime, nelle quali andiamo a studiare noi stessi, le nostre origini, le tradizioni. Costruiamo storie che vorremmo raccontare a chi, si spera, avrà non solo orecchie per ascoltarle, ma cuore per sentirle. Dentro di sé. Il verde dei boschi di faggio, di castagno, di betulla, ma anche dei prati che hanno già dovuto subire il primo o, addirittura, il secondo "sfalcio" ed ora cominciano a cedere alla stanchezza e puntano a vestirsi di giallo. Il verde l'abbiamo trovato anche l'altra sera: scuro, severo, quasi all'imbrunire, nella traccia di sentiero che conduce al Monte Colonna. Talvolta seguiamo il verde senza imporci un obiettivo: basta andare, in silenzio, ascoltando solo il nostro respiro, i nostri piedi che smuovono il terriccio e, se siamo fortunati, qualche animale che corre a rifugiarsi perché ci ha sentiti arrivare in lontananza.
Un verde fatto, per noi, ancora di scoperta e di un briciolo di avventura, perché affrontato privi di qualsiasi "artificio tecnologico" che misuri i dislivelli, la distanza percorsa, le calorie consumate. Portiamo solo la nostra fantasia e gambe dignitosamente preparate per rimanere lucidi ed apprendere, dal verde, tante piccole cose interessanti. Oppure, solamente, godere della sua maestosa presenza.
Il verde ci allontana dai pensieri del quotidiano. Dai nervi scoperti, dai telefonini lanciati per la rabbia, dalle brutte parole dette per un lavoro non andato come volevamo. Il verde ci viene incontro, saggio, e ci ricorda che, comunque, le cose accadono e noi non possiamo fermare il corso degli eventi. Il verde passa. Si fa giallo e, quindi, marrone.
Scompare, il verde e, quasi, si potrebbe pensare che non tornerà più.
Poi si affaccia più forte e più bello, all'inizio di una nuova storia.

E' un nuovo corso.
E' una nuova vita.
Un altro rifugio.
Per noi.


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